12 novembre 2020 – Il diabete è un esempio paradigmatico di patologia cronica a gestione complessa (oltre 3.5 milioni di pazienti
dichiarano di esserne affetti in Italia, ma con stime che parlano di circa 5 milioni, un costo per il SSN stimato intorno ai 9 miliardi senza
considerare le spese indirette, una spesa procapite per paziente più che doppia verso un pari età non malato ed è causa di 73 decessi
al giorno in Italia), per la quale i percorsi di cura debbono essere rivisti. Per fare chiarezza sulla situazione attuale in Italia, si è svolto il
webinar “Conoscere il diabete fuori dal mondo diabete”. Il webinar è stato organizzato da Diabete Italia Onlus e Motore Sanità, con
il contributo incondizionato di Sanofi, Novo Nordisk e AstraZeneca nell’ambito di una serie di eventi svolti a ridosso della ‘Giornata
Mondiale del Diabete’ atti sia a sensibilizzare la popolazione su questa importante malattia sia per portare all’attenzione dei decisori
politici delle fattive proposte per migliorare l’apporto clinico del SSN a questi pazienti.
“Nell’ambito ospedaliero è ora di smetterla di considerare il paziente diabetico alla periferia del cerchio – dichiara Angelo Avogaro,
Professore di Endocrinologia e Malattie del Metabolismo presso Università di Padova – ma deve essere il centro del cerchio. I centri
diabetologici devono quindi essere il luogo dove convergono tutti gli specialisti dedicati alla terapia del paziente diabetico. Un altro
punto interessante è che le complicanze croniche del diabete sono molto cambiate rispetto al passato. Oggi prevale di più la
complicanza legata al disfacimento delle grandi arterie, quindi non riusciamo ancora a controllare tutti gli altri fattori di rischio che
sono legati alla malattia diabetica come ipertensione e obesità”. L’esperto ha voluto anche fare chiarezza su una fake news che spesso
gira sui social network. Infatti, fin troppo spesso si parla di terapie con cellule staminali “Bisogna essere chiari che per questo genere di
terapie – sottolinea Avogaro – serviranno probabilmente altri 10-20 anni per essere effettive, la letteratura indica che ancora molta strada
deve essere fatta per il trattamento per il diabete”.
Alcuni degli aspetti più importanti della malattia diabetica sono l’altro impatto sociale che comporta per i pazienti e l’importanza con la quale
i determinanti sociali influiscono su questa malattia.
“Il ‘Piano nazionale del Diabete’ ha voluto dare importanza al diabete – afferma Paola Pisanti, Consulente Esperto Malattie Croniche,
Ministero della Salute – che è una malattia non trasmissibile, cronica e con complicanze. Il piano diabete ha provato a lavorare a 360° sui
bisogni complessi del paziente, non soltanto gli aspetti clinici ma cercando di ridurre il peso sociale della mattia provando ad intervenire sulle
diseguaglianze sociali. Uno degli aspetti fondamentali sono inoltre i cosiddetti determinanti sociali. Nel piano diabete c’è un approfondimento di
tutti gli aspetti sociali e ha posto come obiettivo quello di garantire, nella fase evolutiva del paziente, le stesse opportunità dei coetanei e prevenire
i disturbi psicosociali che possono creare le discriminazioni. I pregiudizi sulla malattia purtroppo esistono ancora”