Settembre 15, 2024

C’è un collegamento tra problemi uditivi e Covid Lungo? – Starkey

Tra i sintomi ascrivibili a forme di Long Covid, persistenti nei mesi successivi all’infezione e nonostante il superamento della fase acuta, alcuni studi ipotizzano possano rientrare anche danni all’apparato uditivo, con manifestazioni che variano da acufeni persistenti, vertigini e capogiri fino a una netta riduzione della capacità uditiva. 

starkey logo

Milano, settembre 2021 Nel corso degli ultimi mesi, sempre più persone hanno segnalato la persistenza di alcuni sintomi del Covid-19 anche settimane e mesi dopo aver contratto e superato la malattia. Questa condizione prende il nome di Long Covid e riguarda un’ampia serie di sintomi, spesso molto diversi tra loro da persona a persona. In seguito a diverse testimonianze circa l’aggravarsi o l’insorgere di acufeni e/o ipoacusia nelle persone colpite da Covid-19, molti studiosi hanno iniziato a interrogarsi sulla possibilità che esista un nesso tra i due eventi. I professionisti di Starkey Hearing Technologies, punto di riferimento a livello globale per la produzione e la vendita di protesi acustiche di alta qualità, fanno il punto della situazione e spiegano quale sia, a oggi, il consenso scientifico sull’argomento.

È noto da tempo che alcuni virus, come quelli all’origine del morbillo e della parotite, possano provocare danni all’udito. La correlazione tra lo svilupparsi di patologie a carico dell’orecchio e l’infezione da Covid-19, però, è per il momento ancora oggetto di approfondimenti e richiede cautela, come evidenziato anche dai ricercatori che si stanno occupando attivamente di questi casi, come gli esperti di audiologia dell’Università di Manchester. Seppure i dati raccolti fin qui facciano sospettare che si tratti di una pista diagnostica da non sottovalutare, va detto che gli acufeni rappresentano una condizione relativamente comune tra la popolazione adulta e possono avere cause differenti, non ultima una situazione di forte stress, tutt’altro che rara in piena pandemia.

Rispetto all’improvvisa perdita dell’udito tra i malati di Covid-19, gli stessi ricercatori evidenziano come il numero di casi di infezione da Coronavirus sia talmente elevato da rendere complesso associare con certezza i due eventi. Il rischio allo stato attuale è quello di confondere i dati raccolti tra i malati di Covid-19 con i nuovi casi di ipoacusia statisticamente presenti nel mondo ogni anno, in particolare nella popolazione anziana. Tuttavia i dati sembrano meritare attenzione anche in questo senso: le segnalazioni di improvvisi capogiri e vertigini, per esempio, sono sintomi che potrebbero rimandare a danni all’orecchio interno. Riflettori puntati quindi sul problema, in attesa dei risultati di studi clinici approfonditi attualmente in corso.

Related Post

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *