Per ben 28 volte nel corso di questo 2025 il prezzo dell’oro ha fissato nuovi livelli massimi, e di recente gli acquisti sul metallo prezioso gli hanno consentito di superare i 3500 dollari per oncia. Ma cosa è che sta sostenendo il rally del lingotto?
La FED colomba dietro gli acquisti
Sicuramente i nuovi picchi raggiunti dal metallo prezioso hanno una ragione tecnica, ossia l’aspettativa crescente di nuovi tagli dei tassi da parte della Federal Reserve. Ormai il mercato è ragionevolmente sicuro che a settembre la Banca Centrale Americana riprenderà a sforbiciare i tassi di interesse (per la gioia di Donald Trump). Con il costo del denaro che si riduce vengono presi più convenienti gli acquisti di metallo giallo, che non genera rendimento e quindi diventa più appetibile se in giro i tassi sono bassi.
Le ragioni geopolitiche
La spinta verso gli acquisti di oro da parte di investitori derivano però anche dagli scenari geopolitici che sono ancora tesi, nonostante i tentativi di arrivare ad una risoluzione del conflitto tra Ucraina e Russia. Ma oltre a questo ci sono anche i tentativi di minare l’indipendenza della Fed e l’incertezza sul fronte dei dazi commerciali. Tutti i fattori che creano nervosismo tra gli investitori e alimentano l’incertezza, spingendo così gli acquisti di beni rifugio che sono un paracadute contro le turbolenze globali.
Annotazione: se siete interessati a negoziare vendite e acquisti sull’oro, fatelo soltanto con Consob broker autorizzati, per evitare brutte sorprese.
La corsa da record
L’oro si sta così confermando una vera macchina da record. Nel corso di quest’anno gli acquisti di metallo prezioso hanno spinto la sua quotazione in rialzo di un ulteriore 30%. Ma se consideriamo il lasso di tempo che va dal 2023 ad oggi il prezzo del metallo pregiato e cresciuto di oltre il 90%, superando sia le performance dell’argento che quello dei principali indici azionari e del settore obbligazionario.
Le prospettive
La situazione globale sembra peraltro a rappresentare ancora un terreno fertile per chi punta sul metallo pregiato. Un contesto di tassi di interesse bassi, dati economici più deboli (come confermano gli indicatori di trend following) e una persistente incertezza macroeconomica, unita a rischi geopolitici, continuano a rafforzare il ruolo del lingotto come elemento chiave per la diversificazione del portafoglio.

