Aprile 24, 2025

Acquisizione di Twitter, svolta sorprendente: Musk è pronto a comprare

Svolta spettacolare nella vicenda dell’acquisizione di Twitter. Ieri l’imprenditore australiano Elon Musk ha proposto di chiudere l’accordo al prezzo di 54,20 dollari per azione. E’ la cifra che aveva offerto ad aprile scorso, prima di innescare il dietrofront e lo scontro giudiziario.

Twitter verso la definitiva acquisizione

L’intenzione di procedere all’acquisizione è stata manifestata dall’uomo più ricco del mondo tramite una lettera inviata al management della società che gestisce il social. La conferma è poi giunta dallo stesso social con una comunicazione, specificando che l’intenzione della societa’ e’ quella di chiudere la transazione a 54,20 dollari per azione“.

Musk è quindi pronto a sborsare 44 miliardi di dollari per comprare Twitter, il cui titolo è volato a Wall Street subito dopo i primi rumors. Tanto da essere stato sospeso al rialzo, dopo un guadagno che era arrivato anche al 23% a $ 52,00, subito dopo la ripresa delle negoziazioni, con l’Indicatore Supertrend strategy che è schizzato verso l’alto.

Le tappe della vicenda

L’acquisizione di Twitter è stata quanto meno turbolenta. Poche settimane dopo aver concordato il prezzo di 54,20 dollari per azione, Musk aveva fatto retromarcia. Il motivo riguarda il numero di profili fake, riguardo i quali non ha ricevuto dati certi. Secondo l’australiano sono oltre il 20%, secondo il social non si arriva neppure al 5%.

Ne è nato uno scontro feroce, che dopo essersi consumato a colpi di dichiarazioni, è passata nelle aule di giustizia. La partita avrebbe dovuto chiudersi in tribunale tra il 17 ed il 21 ottobre prossimo, con esito molto incerto. Forse proprio il concreto rischio di una sconfitta ha spinto Musk a questa brusca e clamorosa marcia indietro.

Questo colpo di scena, che porterebbe la persona più ricca del mondo a capo di una delle piattaforme social più influenti. In più, si metterebbe fine a mesi di turbolente controversie che hanno danneggiato il marchio di Twitter, che con uno slippage (cos’è) era precipitato a Wall Street.

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