Dicembre 20, 2024

Vito Gamberale tra i favorevoli all’integrazione tra Tim e Open Fiber

Manager di lunga esperienza, Vito Gamberale è stato uno dei protagonisti del successo di Tim e si esprime in favore dell’ipotesi che porterebbe il Paese ad avere una rete tlc unica.

Vito Gamberale

Vito Gamberale: "Così lo Stato ha un’occasione per rientrare in Tim ma serve AD indipendente"

Smart working, telelavoro, servizi pubblici: se già da qualche anno la stabilità e la potenza di una connessione internet risultano fondamentali, lo saranno ancora di più nel futuro, in particolar modo se si vuole tenere conto degli effetti dell’attuale emergenza sanitaria. Per questo Vito Gamberale, attualmente Presidente di ITEЯ Capital Partners e con un passato da manager delle tlc, vede di buon occhio una delle ultime ipotesi che circolano in merito alla creazione di una infrastruttura di rete unica. Nelle ultime settimane, infatti, il Governo ha messo sul tavolo la possibilità di costituire una newco che all’interno potrebbe contenere sia Tim che Open Fiber, operatore wholesale only di proprietà di Cassa Depositi e Prestiti nato con l’obiettivo di realizzare un’infrastruttura a banda ultralarga sul territorio nazionale. Entrambe le società sembrano essere predisposte all’accordo: non mancano tuttavia preoccupazioni riguardanti la trasparenza rispetto al mercato. Secondo Vito Gamberale il problema si potrebbe risolvere grazie alla nomina di un AD indipendente. Se portata a termine, l’operazione porterà solo giovamenti: da un lato, attraverso Cdp, il rientro dello Stato in Tim; dall’altro, la fine della rete "sdoppiata", caso più unico che raro in un Paese avanzato.

Dalla Sip alla Tim: il contributo di Vito Gamberale al mondo delle tlc

Nato a Castelguidone, in provincia di Chieti, Vito Gamberale è un Ingegnere Meccanico con un curriculum da top manager. Artefice della nascita di Tim, avvia il suo percorso professionale presso IMI, l’Istituto Mobiliare Italiano, dove si occupa della valutazione delle imprese che operano nel settore meccanico e siderurgico. In seguito è in Gepi, dove gli vengono affidate acquisizioni e privatizzazioni. Il 1991 è l’anno in cui assume uno degli incarichi più importanti della sua carriera: viene nominato Amministratore Delegato della divisione telefonia mobile di SIP. L’obiettivo della società era quello di integrarla alla divisione fissa, guidata da Antonio Zappi: nel 1994 nasce dunque Telecom Italia, mentre nel 1995 Tim, che si occupa della creazione e della gestione delle reti mobili. In pochi anni il risultato dell’operazione, grazie anche all’introduzione della carta prepagata ideata da Vito Gamberale, porterà la società a diventare leader mondiale delle telecomunicazioni.

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