Molti atleti vogliono vincere, alcuni vogliono fare delle ottime prestazioni, e alcuni vogliono evitare di perdere. C’è chi è motivato dai risultati, chi da frequentare o sport in gruppo, e chi è motivato dalla ricerca di una condizione fisica ideale, e anche chi invece è motivato nella continua gara nel superarsi.
Ma c’è un’emozione, uno stato, che incide negativamente sulle prestazioni e incide negativamente sui risultati. Lo stato d’ansia sportiva.
Questo stato d’animo, che molti atleti cercano di combattere, non va curato perchè non è una malattia e non va combattuto altrimenti si ingigantisce. Come dice il mental coach Mauro Pepe: “tu puoi vincere l’ansia!”
Si l’ansia sportiva, l’ansia da prestazione, ecc… può essere vinta, definitivamente!
Quando un atleta è bravo a gestire il proprio stato emotivo, allora ha buone possibilità di rendere al meglio nella sua attività sportiva. Ma purtroppo, e questo succede sovente, che l’atleta renda in gara molto meno che in allenamento e gareggia ad un livello decisamente più basso del proprio effettivo valore.
Succede sia gli atleti pofessionisti che gli amatori e gli under 18. Non conta, quindi, il livello a cui si compete, né il livello delle gare che bisogna fare. Dipende da altri fattori, interni e personali.
Quali sono i Fattori che incidono maggiormente sull’ansia?
Esistono delle caratteristiche e dei comportamenti tipici di chi prova questo stato d’animo doloroso e improduttivo. E possono essere elencate come segue:
- Fisiologia
- Comportamenti
- Pensieri e Linguaggio
Fisiologia
Sono stati fatti molti studi sul legame tra la fisiologia e lo stato emotivo, ed è stato dimostrato, che ad ogni emozione o stato emozionale corrisponde uno stato fisiologico ben preciso. per capire al meglio questo concetto vediamo quali fattori incidono sulla propria fisiologia:
- Postura
- Espressione del viso
- Modalità di respirazione
- Movimenti
- Dove è rivolto lo sguardo
- la biochimica interna ( mangiare, bere, e tutto ciò che si ingerisce, …)
Se curi bene la tua fisiologia, soprattutto distruggendo quella legata all’ansia ed costruendo una fisiologia diversa, magari legata alla tranquillità o alla concentrazione o al divertimento, è un ottimo punto di partenza per vincere l’ansia.
Comportamenti
Il 2° fattore determinante per la creazione e la distruzione degli stati d’ansia sono alcuni comportamenti. Esistono alcuni comportamenti, che fanni gli atleti, ma anche i non sportivi, che aiutano il corpo a creare uno stato d’ansia. Eccone i più deleteri:
- Creare aspettative eccessive per un appuntamento.
Che sia una gara, che sia u appuntamento con un allenatore o con un dirigente, che sia un incontro che dei compagni di squadra, ecc… - Pessima creazione e gestione degli obiettivi.
Chiunque si sia approcciato alla gestione della preparazione mentale nello sport sa che è importante porsi obiettivi. Il Mental Coach Mauro Pepe dice: “La maggioranza degli obiettivi posti dagli atleti sono stressanti e non motivanti. Quasi nessun atleta sa davvero porsi un obiettivo corretto e ben posto”.
Questa è uno dei comportamenti peggiori per vincere lo stato d’ansia. Gli obiettivi devono donare motivazione non aumentare la tensione e lo stress - Non gestire il pre-gara e il post-gara.
L’ultimo comportamento preso in esame, in questa parte dell’articolo, è la mancanza di gestione prima e dopo la gara.
Prima della gara è necessario fare un riscaldamento mentale e una gestione emotiva della gara stessa, altrimenti, si rischia di costruirsi aspettative e stati di tensione molto deleteri.
Per il dopo gara è fondamentale fare un Feed-back produttivo per poter crescere e e poter rafforzarsi gara dopo gara. Nella maggioranza dei casi non si gestisce bene il pre-gara e il post-gara è davvero “drammatico”. Se la gara è andata bene, la si da per scontato, se è andata male, si analizzano solo gli errori. Insomma si lavora per distruggere le convinzioni produttive dell’atleta e per ricordare all’atleta che non è ancora bravo.
Pensieri e linguaggio
Il fattore più delicato, per lo stato d’ansia, sono i propri pensieri e il linguaggio. Da studi fatti, infatti, è stato dimostrato che l’ansia è costruita attraverso una proiezione di se stessi mentre viviamo un’esperienza futura, con un’esito incerto o negativo.
Questa proiezione ci fa soffrire, molto di più, del vivere davvero quella situazione specifica.
Inoltre, è accentuata, dal linguaggio, sia interno che esterno. Infatti, il raccontare l’esperienza che ci accingiamo a vivere, con un linguaggio carico di emozioni permette di aumentare il livello dello stato d’ansia.
Attraverso la cura del linguaggio e attraverso al gestione di queste proiezioni, è possibile distruggere lo stato d’ansia e di costruire uno stato d’animo decisamente più produttivo per l’attività sportiva da compiere.