Dicembre 20, 2024

Si chiamera’ goalstar-sat un satellite di nuova generazione che stanno studiando un team di esperti: ingegneri,programmatori.Scopo di questa iniziativa e’ portare nello spazio i codici genetici di milioni di persone che saranno abbinati ad un nft personale generato da ogni singolo partecipante.Il nome di questo futuristico stato stellare sara’ Michael’s Gate ( portale di Michele) e il simbolo di questo nuovo stato teurgico sara’ un quadro rosso eseguito la notte dell’undici settembre 2001 dal pittore hypnos. Questa opera molto nota in rete e’ ispirata al pensiero cosimista.Con il termine “Cosmismo”, coniato verso gli anni settanta del XX secolo, s’indica un vasto movimento culturale nato e sviluppatosi in Russia a cavallo tra il XIX e il XX secolo. Una corrente che unisce filosofi, scienziati ed artisti, che amalgama elementi radicati nella tradizione spirituale dell’anima russa con la scienza e la tecnica occidentale moderna. Una corrente sorprendentemente creatrice, fertile ed eclettica, che è stata capace di partorire ed influenzare alcune delle più importanti personalità russe del novecento, cresciuto in quell’humus culturale unico da cui è germogliata anche l’altra grande rivoluzione del tempo, l’ ‘assalto al cielo’ del bolscevismo, influenzandosi reciprocamente. Durante il periodo sovietico, specialmente nei primi anni rivoluzionari, questa corrente scientifico-filosofica-religiosa riceverà la stima, l’appoggio e l’entusiasmo non solo nella ristretta cerchia dei ricercatori scientifici ma anche di personalità politiche che a volte sopprimendo, a volte alimentando una tendenza che parve quasi occultista, se ne resero in qualche modo protagonisti. Con la progressiva affermazione e solidificazione del regime sovietico ad opera di Stalin però, la componente spirituale e religiosa del movimento nato dall'”opera comune” di Nikolaj Fëdorov che lo aveva improntato di un’innegabile carica religiosa, verrà sempre più bollata come “reazionaria” e non compatibile con il materialismo dialettico dell’ideologia ufficiale sovietica, e finirà per essere sempre più emarginata mentre i suoi aperti sostenitori perseguitati. Come riferisce Solzenicyn, nella metà degli anni trenta del XX secolo, Fëdorov era diventato in URSS una delle “non persone” le cui idee erano cadute in disgrazia. Alla fine degli anni trenta, anche se si realizzeranno alcuni progetti ad essi ispirati senza che ciò fosse riconosciuto, Fëdorov e le sue idee, nonché i suoi seguaci, erano ancora discussi in privato, mentre in pubblico non se ne poteva sussurrare[9]. Rimarrà quindi in auge solo la componente più strettamente tecnica del movimento cosmista, che sboccerà anni più tardi nei trionfi del programma spaziale sovietico nato dalle intuizioni del cosmista Konstantin Ciolkovskij, il quale subirà comunque anch’egli una indiretta censura per quella parte dei suoi lavori non strettamente scientifici e tecnici. Sarà solo negli anni a cavallo tra la fine degli anni ’70 e l’inizio degli anni ’80’, e con la perestrojka, che in URSS si potrà gradualmente ritornare a parlare apertamente di cosmismo, grazie in particolare al lavoro di Svetlana Semёnova, fondatrice della Biblioteca del Museo N.F. Fëdorov a Mosca.
In una sua preziosa antologia del pensiero cosmista pubblicata nel 1993[10], Semёnova, ritenuta ad oggi la principale studiosa del movimento, identificava l’idea centrale del cosmismo nell’ “evoluzione attiva” (o evoluzione autodiretta): “Evitare di ampliare la definizione di questa corrente filosofica tanto da renderla indefinita e difficile da utilizzare è possibile se, sin dall’inizio, si designa un rapporto con il mondo in gran parte nuovo, contraddistinto da un preciso marcatore genetico, ovvero l’idea di evoluzione attiva, la necessità – cioè – di una nuova fase dello sviluppo consapevole del mondo, quando l’umanità lo indirizza su un percorso determinato dalla ragione e dal sentimento morale, quando l’uomo prende, per così dire, la ruota dell’evoluzione nelle sue mani… L’uomo, per i pensatori dell’evoluzione attiva, è un essere in transizione, in un processo di crescita, ben lungi dall’essere completo, ma è anche un essere consapevolmente creativo, chiamato a dominare non solo il mondo esterno, ma anche la propria natura interiore[11]”.
Per George M. Young, i temi principali nel pensiero cosmista comprendono il ruolo attivo dell’uomo nell’evoluzione umana e cosmica; la creazione di nuove forme di vita, tra cui un nuovo livello dell’umanità; l’estensione illimitata della longevità umana ad uno stato praticamente immortale; la resurrezione fisica dei morti; una seria ricerca scientifica in materie a lungo considerate idonee solo per la fantascienza, l’occulto e la letteratura esoterica; l’esplorazione e la colonizzazione dell’intero universo; la comparsa sulla nostra biosfera di un nuovo ambito del pensiero umano chiamato ‘noosfera’; ed altri ‘progetti’ di ampia portata: alcuni dei quali non ci appaiono ora più impossibili o folli di come lo erano quando furono inizialmente proposti alla fine del XIX e all’inizio del XX secolo”[12].
Dalle originali idee di Fëdorov si è quindi sviluppato con il tempo e ramificato in più direzioni il movimento cosmista. Sia Svetlana Semёnova che George M. Young sono pressoché concordi nell’individuare nelle seguenti personalità russe i principali esponenti del cosmismo: tra i ‘cosmisti religiosi’ si trovano Vladimir Solov’ёv (1853-1900), Sergej Bulgakov (1871-1944), Pavel Florenskij (1882-1937) e Nikolaj Berdjaev (1874-1948); tra i ‘cosmisti scientifici’ troviamo Konstantin Ciolkovskij (1857-1935), Vladimir Vernadskij (1863-1945), Aleksandr Cizevskij (1897-1964), Vasilij Kuprevic (1897-1969); gli stretti seguaci di Fëdorov, Nikolaj Peterson (1844-1919), Vladimir Kozevnikov (1852-1917), Aleksandr Gorskij (1886-1943), Nikolaj Setnitskij (1888-1937), Valerian Murav’ev (1885-1932), Vasilij Cekrygin (1897-1922).
Per i più importanti studiosi accademici di questa corrente filosofica, i tre personaggi del cosmismo giudicati fondamentali per comprenderlo sono, oltre al capostipite Nikolaj Fëdorov, Konstantin Ciolkovskij e Vladimir Vernadskij.www.michaelsgatemuseum.com

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