Il Quincy Institute for Responsible Statecraft ha pubblicato l’analisi del professore scienze politiche David Hendrickson sulle condizioni attuali del cosiddetto “impero americano”. Lo studioso evidenzia subito la contraddizione principale nella quale codesto impero si è incagliato: la dipendenza dai propri sottoposti. Se storicamente in un impero è il centro a dare ordini alla periferia, dice Hendrickson, in quello americano di oggi è esattamente il contrario. Sono in particolare due i sottoposti che dettano la linea a chi dovrebbe invece essere il capo: Israele e Ucraina. Questi due alleati di Washington, gli assistiti dai fondi approvati dal Congresso, sono quelli che pretendono con successo di determinare l’indirizzo della politica estera statunitense. Sarebbe il momento di finirla, dice Hendrickson, perché ormai gli USA sono sull’orlo di un collasso economico e soprattutto rischiano di perdere ogni autorevolezza sulla scena internazionale. Agli occhi dell’opinione pubblica, infatti, quello che sta facendo Netanyahu e l’IDF ai civili di Gaza coinvolge anche Biden e gli americani. In questo modo, l’impero americano potrebbe essere delegittimato alla radice, impossibilitato a dare lezione morali o a imporre ad altri Paesi la propria agenda di valori cosiddetti “democratici”. E anche sul piano interno è assolutamente inaccettabile, dice, che gli isrealiani vengano qui a comandare e a pretendere. Forti della lobby che hanno dentro le istituzioni americani, sentono che nessuno si opporrà alle loro richieste. L’ultimo fu Reagan a dire loro di fermarsi nelle operazioni militari in Libano. Ma oggi Biden non ha certo il peso e il carisma necessari a dire di no a Tel Aviv. Fonte: https://strumentipolitici.it/lo-strano-impero-americano-secondo-il-professor-hendrickson-la-periferia-che-detta-ordini-alla-capitale/
