Il private banking nel 2021: i numeri dell’Osservatorio promosso da LIUC e Banca Generali registrano un andamento positivo per il settore.
Osservatorio LIUC-Banca Generali: private banking a gonfie vele nel 2021
La conferma sullo stato di buona salute del private banking nel 2021 arriva dal Private Banking Index (PB-I) dell’Osservatorio promosso dall’Università LIUC e Banca Generali: lo scorso anno, nonostante l’impatto negativo della pandemia e le prime avvisaglie delle problematiche connesse ai costi delle fonti energetiche, il settore ne è uscito registrando un andamento particolarmente positivo. Lanciato nel 2016 con un valore di 100 punti base, il Private Banking Index (PB-I) sviluppato dall’Osservatorio segna nel 2021 un incremento di oltre 33 punti base (133,35), in aumento di 8 punti rispetto alle rilevazioni del 2020 (125,42). “Il trend intrapreso dal comparto è indubbiamente volto allo sviluppo e alla crescita (l’indicatore presenta ormai una tendenza quinquennale espansiva), con intensità più che soddisfacente anche nel corso dell’ultimo anno, se si tiene conto delle difficoltà e tortuosità che hanno continuato a colpire i Paesi a livello mondiale” si legge nella nota di Banca Generali che promuove lo studio insieme a LIUC e da quest’anno anche con il contributo di BNY Mellon e Capital Group.
Private banking: lo studio dell’Osservatorio LIUC-Banca Generali
L’attività di studio dell’Osservatorio LIUC-Banca Generali, avviata da oltre cinque anni e finalizzata ad approfondire le principali dinamiche del settore, ha da sempre posto l’accento sull’estrema complessità dell’industria del private banking, caratterizzata da numerose variabili in grado di costituire determinanti fondamentali per comprenderne appieno l’andamento. L’analisi si basa principalmente su tre componenti: l’andamento del settore e le dinamiche interne, l’evoluzione del contesto socio-economico di riferimento e infine l’andamento dei mercati regolamentati domestici. In relazione al primo ambito d’analisi, nel 2021 si è registrato un lieve aumento nel numero dei potenziali clienti: il dato rimane tuttavia stabile. Cresce invece l’offerta di servizi, con i player dell’industria private banking che puntano sempre più su differenziazione e completezza: a influire significativamente sull’Indice inoltre la crescita degli investimenti alternativi e l’evoluzione delle masse gestite, che in Italia proprio nel 2021 hanno superato quota 1.000 miliardi. Minore l’impatto del contesto socio-economico, che tuttavia offre un contributo al PB-I in termini positivi soprattutto per quanto riguarda l’evoluzione del PIL (+6,6% rispetto al 2020), con la ricchezza delle famiglie italiane che nonostante l’emergenza sanitaria è rimasta stabile se non addirittura aumentata, vista la contrazione dei consumi. La positività della performance del settore nel 2021 arriva anche dall’Indice di Gini, che misura la concentrazione del reddito e della ricchezza (all’aumentare della concentrazione, crescono i patrimoni potenziali “private”): le fasi storiche di crisi ed emergenza sono solite, in tal senso, accentuare lo squilibrio tra le diverse fasce della popolazione. I numeri dello studio LIUC-Banca Generali parlano di positività anche per le performance dei mercati regolamentati, con il principale indice di Borsa che a fine 2021 è stato protagonista di una decisa ripresa (27.347 vs. 22.232 punti).