Dicembre 4, 2024

Pino Sondelli, direttore della fotografia, incanta gli studenti dell’Orientale

Prosegue il ciclo di incontri con professionisti nell’ambito della settima arte, quella cinematografica, organizzati dal prof. Francesco Giordano, docente e videomaker, all’interno del Laboratorio di Produzioni Audiovisive Teatrali e Cinematografiche presso l’ Università l’Orientale di Napoli,  entrato nel vivo con importanti risultati in termini di feedback degli studenti e crescita delle competenze teoriche e pratiche. L’ultimo protagonista in ordine di tempo, ma non per importanza, è stato Pino Sondelli, direttore della fotografia, regista, autore, nonchè direttore dell’Accademia di Belle Arti di Nola. Il suo prezioso intervento, risultato particolarmente affascinante per gli studenti, si inserisce all’ interno dello studio della grammatica dell’immagine, del valore e del significato espressivo di una inquadratura tecnica cinematografica, passando per le basi di una corretta composizione, fino al percorso tecnico e artistico della luce, indagando il senso psicologico e analitico di un’immagine e dei colori. Un campo complesso, pieno di sfaccettature e concetti, che Sondelli ha provato a racchiudere in poco tempo, riuscendo a carpire l’interesse e la curiosita’ degli allievi del prof. Giordano, che hanno iniziato a interrogarsi su se stessi, I propri movimenti nello spazio, lo sguardo sulle cose e sull’altro, il campo dell’attenzione visiva e della percezione. In particolare Pino Sondelli, nel suo dialogo-confronto con I ragazzi, ha abbandonato la veste di docente per entrare in contatto con I suoi interlocutori e dare vita ad una comunicazione vera, fatta di dialogo e scambio reciproco di emozioni, perchè, come sostiene Sondelli: “Solo in questo modo le persone comunicano realmente”. Alla base della comunicazione e definizione di un contenuto e della sua espressione c’è la luce. “Il colore della luce crea un’ atmosfera ed è cio’ che vogliamo racchiudere nell’inquadratura e vogliamo comunicare“. In base  alla quantità di impulsi elettro-magnetici che noi assorbiamo dalla luce costruiamo un’immagine. “Le inquadrature – spiega Sondelli – sono frammenti di realtà e l’immagine è una scrittura in un’inquadratura, dunque attravers quali inquadrature scegliamo comunichiamo un messaggio rispetto ad un altro“. Gli studenti, partecipanti attivi dell’incontro, stimolati ad esprimere sensazioni, domande, stati d’animo, sono stati coinvolti nella realizzazione di un vero e proprio set di regia televisiva, con il posizionamento di telecamere e luci, mostrando poi  praticamente come varia il contenuto comunicato se si modificano I raggi di luce nello spazio. Nella fattispecie è stato fondamentale l’intervento dell’attore e regista teatrale Franco Maione, che ha letto un testo in una determinata atmosfera costruita con l’uso delle luci, naturali e artificiali. Questo espediente è stato importante per introdurre un altro aspetto, quello del suono, che al pari della luce condiziona e costruisce il contenuto che si sceglie di comunicare e che ha un valore molto forte sotto il profilo emozionale. Esiste infatti una frequenza sonora, anche nella voce, che crea stati d’animo particolarmente forti. Non poteva mancare nell’intervento di Pino Sondelli una riflessione sull’evoluzione del linguaggio cinematografico alla luce dell’avvento della digitalizzazione  e la conseguente velocità del cambiamento che non possono non coinvolgere gli operatori della settima arte, alle prese con una realta’ sempre piu’ ipertecnologica e liquida, per dirla alla Bauman. Pino Sondelli ha pero’lanciato una provocazione: “la macchina fotografica è davvero solo quella che siamo abituati a considerare tale oppure è qualcosa che già possediamo naturalmente attraverso I nostri occhi?“.

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