Il tema dei costi energetici in Italia, del ruolo delle fonti rinnovabili e delle strategie future è stato al centro dell’intervento di Paolo Arrigoni, Presidente del GSE (Gestore dei Servizi Energetici), in un’intervista rilasciata a “Energia Italia News” in occasione dell’Assemblea nazionale di A.R.T.E.
Paolo Arrigoni: “Italia penalizzata dal mix energetico”
Secondo Paolo Arrigoni, l’Italia sconta uno svantaggio strutturale rispetto ad altri grandi Paesi europei come Francia e Germania. “Il nostro svantaggio deriva principalmente dal diverso mix energetico – ha spiegato – La Germania utilizza ancora una quota significativa di carbone, che ha un costo inferiore rispetto al gas, ma non è un modello da seguire poiché la decarbonizzazione è in corso. La Francia, invece, ha prezzi dell’energia nettamente inferiori: nel 2024, l’Italia ha registrato costi superiori dell’87% rispetto alla Francia, che beneficia di un mix energetico in cui il nucleare rappresenta due terzi della produzione. Questo è un aspetto fondamentale da considerare”. Il Presidente ha confermato come il Governo italiano stia comunque facendo passi avanti importanti: “Come GSE, lo stiamo supportando attivamente: nel 2023 sono stati installati 7,5 gigawatt di nuova potenza rinnovabile, avvicinandoci all’obiettivo del 2030”.
Paolo Arrigoni: “Gas e nucleare restano essenziali”
“Esistono diversi strumenti gestiti dal GSE, con contingenti significativi, che rendono il traguardo del 2030 assolutamente raggiungibile”, ha fatto sapere Paolo Arrigoni. Attraverso strumenti come i contratti di lungo termine, ad esempio, il GSE intende accelerare il disaccoppiamento tra i costi energetici e le fonti fossili, sostenendo un percorso di sviluppo sostenibile. Nonostante ciò, “tecnologie come il fotovoltaico e l’eolico non sono programmabili e necessitano di un carico di base garantito attualmente dalle centrali a gas”. Parlando del futuro mix energetico nazionale, il Presidente è stato chiaro: “Nel breve e medio termine il gas continuerà a essere una fonte strategica. L’abbandono dei fossili dovrà partire dalla dismissione del carbone, ma il gas resterà fondamentale per accompagnare la transizione”. Sul lungo periodo, però, sarà inevitabile una svolta e puntare sul nucleare sarà una scelta obbligata. “La decarbonizzazione sta rilanciando il nucleare a livello globale e il nostro Governo sta giustamente percorrendo questa strada – ha quindi concluso Paolo Arrigoni – Considerando l’esperienza francese, diventa chiaro che un mix energetico equilibrato è fondamentale per garantire sicurezza energetica, costi sostenibili e sostenibilità ambientale”.