Forte del 75% di successo delle anticipazioni 2017, in questo numero di gennaio del GEAB il nostro team presenta cinque tendenze strutturanti e 33 anticipazioni « alti e bassi 2018 » di cui alcuni passaggi scelti in tema di finanza.
Nella versione completa (dietro abbonamento) di questo Panorama GlobalEurope vengono affrontati molti altri temi: finanza (inflanza, QE, zona euro, tassi di interesse, Fed), investimenti (oro, petrolio, sabbia…) , economia (BTP, grandi imprese, crescita, lavoro, Africa…), monete (dollaro, euro, yuan), geopolitica (Coree, Iran, America meridionale, Russia…), opinione pubblica (povertà, longevità, radicalizzazione…), politica (populismi, regolamentazione, supervisione, Trump, Putin, May…), tecnologie (Bitcoin, Airbnb,…), ecc.
1° tendenza strutturante – La crisi esistenziale della finanza
Riportando in auge il gioco della concorrenza dopo anni di sostegno pubblico alle forze economiche in essere, anche la fine del denaro facile, collegata all’arresto delle politiche di alleggerimento monetario, promette un risanamento del tessuto economico. Nel 2018, come svilupperemo più avanti, alcuni gravi fallimenti imprenditoriali potrebbero provocare importanti shock sui mercati finanziari.
In modo generale anticipiamo però che quest’anno sarà un anno difficile per il mondo della finanza che affronterà un periodo di problematiche esistenziali in seguito alle molteplici eccedenze e fallimenti dell’ultimo decennio. Durante questo decennio, il mondo finanziario è stato indispensabile all’apporto di soluzioni. In particolare le politiche di alleggerimento monetario hanno riguardato questa centralità.
Ma tutto questo si ferma: ritorno all’economia reale, fine dei QE. E cominceranno a porsi le questioni sugli squilibri provocati dal sistema del «fare soldi con i soldi» (che è un modo per riassumere la missione delle banche e delle piazze finanziarie).
Dalla follia del sistema di finanziamento dell’economia messo in piedi dagli ultimi dieci anni di crisi, il buon senso, infatti, non ha potuto far altro che farsi da parte. Oggi tutto il denaro è stato sperimentato concretamente e sotto gli occhi di tutti. Adesso tutti sanno che il denaro può essere creato (QE), che i peggiori debiti sono sostenibili (debito USA) e che è possibile creare valore virtualmente ed ex novo (Bitcoin).
A medio termine, è impossibile che tali rivelazioni non abbiano ripercussioni. Soprattutto in un contesto di villaggio globale nel quale attori importanti (Cina) si adoperano per inventare una vera moneta globale (un euro a livello mondiale) che segnerebbe la fine della finanziarizzazione con i tassi di cambio e comincerebbe a sopprimere ogni nozione di valore intrinseco alla moneta. Parliamo qui di tendenze lente che diverranno più chiare nel corso dei prossimi 10-20 anni.
Più vicino a noi, in un mondo tornato alle realtà economiche, è più la ricerca di stabilità monetaria che il potenziale speculativo a prendere il sopravvento. Le banche sono state messe in riga. Può darsi che si cominci ad assistere alle prime grandi iniziative di uniformità dei mercati finanziari nel 2018. Le attuali illusioni di valorizzazione dei titoli in Borsa sono tali e quali a quelle del bitcoin e potrebbero condurre alle stesse reazioni di regolamentazione… sempre dopo averne tratto un enorme profitto, come impone la fine dei QE.
Una tendenza «down» – Finanza: Graduale ritorno alla ragione
Anticipiamo che verranno fatti degli sforzi per regolare la finanza e, in particolare, le piazze finanziarie. Queste avranno tutto l’interesse a conformarsi perché l’instabilità di cui sono state ampiamente responsabili all’inizio della crisi spinge l’economia a uscire dal sistema di finanziamento proposto: tra le imprese che non vogliono più essere quotate in Borsa e l’emergere di sistemi di finanziamento 4.0 fondati sulla blockchain, le piazze finanziarie devono pensare al loro futuro e lasciare che le autorità di regolamentazione consentano loro di diventare nuovamente attori positivi dell’economia. Se tutti chiedono una regolamentazione, la regolamentazione ci sarà e il 2008 dovrebbe cominciare a darne i segni visibili.
Una tendenza «Up» – Fed: Verso una riforma?
La scelta da parte di Trump di Jerome Powell, giurista, e non economista, alla guida della Fed porta ad immaginare un obiettivo di riforma di un’istituzione da tempo e ampiamente criticata dall’elettorato di Trump. Una tale riforma, se ci vediamo giusto, ha tutte le possibilità di affrontare la questione della sacrosanta indipendenza di questa istituzione. Qualsiasi messa in atto di questa politica di riforma dipenderà quindi dal potere di Trump nell’avviarla. Ora, abbiamo visto che le elezioni di metà mandato potrebbero indebolire la Casa Bianca.
Per scoprire le altre quattro tendenze strutturanti e gli altri 31 «alti e bassi» definiti dal nostro team per il nuovo anno abbonarsi al GEAB.