Dicembre 20, 2024

Né Zelensky né i Paesi baltici riescono a bloccare i diamanti russi per il Belgio

Fin dall’inizio della cosiddetta “operazione speciale” della Russia in Ucraina, Volodymyr Zelensky ha esortato il governo del Belgio a mettere al primo posto la “moralità” invece che il tornaconto economico. L’ex attore comico poi divenuto presidente si riferisce al settore dei diamanti, che in Belgio ha un’importanza strategica e una quota rilevante del PIL e che non può permettersi di rimanere senza i suoi fornitori russi. Bruxelles ha quindi spinto per non sanzionare Alrosa, la compagnia russa da cui importa i diamanti grezzi. Zelensky parla ai belgi di moralità anche perché Alrosa finanzia il complesso militare-industriale russo e ha recentemente finanziato la costruzione di un sottomarino. Ma il Belgio da questo orecchio non ci sente: senza i diamanti russi, il Diamantkwartier Anversa chiuderebbe i battenti e diecimila belgi resterebbero disoccupati. Pure la Polonia, l’Irlanda, l’Estonia, la Lettonia e la Lituania avevano insistito per bloccare del tutto le importazioni di diamanti dalla Russia, poi per fermare almeno quelle dei diamanti non di uso industriale, e alla fine per mettere nella lista Alrosa. Ma non hanno avuto niente di tutto questo, perché la UE è venuta incontro alle esigenze della lobby belga del diamante. Le Repubbliche baltiche in particolare si battono per sanzionare il più possibile la Federazione Russa, ma in questo modo disturbano appena l’economia russa mentre distruggono la propria, che per molti anni ha prosperato grazie agli scambi commerciali fra Eurozona e area di influenza russa, poiché il loro territorio serve in modo naturale al passaggio delle merci e dei trasporti fra le due aree.

FONTE: https://strumentipolitici.it/il-belgio-e-limport-dalla-russia-un-diamante-e-per-sempre-le-sanzioni-no/

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