Attraverso il libro Love kaputt di Antonio Giugliano capirete quanto l’amore possa aprire ferite difficili da rimarginarsi, come l’abitudine porti alla rottura e tutto possa essere solo una finzione.
Ciò che sembrava una storia d’amore inattaccabile, diventa sempre più fragile fino alla crisi finale.
La felicità non è eterna, a volte diventa distante e inafferrabile. È quello che accade a Maurizio ed Elena, per anni innamorati e appassionati, amanti che poi si chiudono in un rapporto fragile, instabile, fino a che si comprende come lei sia stata in grado di fingere.
Con il tempo Elena sembra inafferrabile, glaciale, sempre con la testa altrove, come se celasse qualcosa che è meglio tacere. Viene trovata morta. Suicidio o omicidio? Cosa è accaduto? Elena si è uccisa?
Nonostante i tanti dubbi, il caso viene presto archiviato come un suicidio, ma Maurizio non ci sta, vuole comprendere cosa sia accaduto realmente, ha bisogno di verità, di chiarezza per continuare a esistere.
Maurizio entra in un circolo vizioso che lo induce alla depressione e gli fa accumulare una rabbia devastante. Per questo ha necessità di non arrendersi, è deluso ed è proprio questo uno dei motivi che lo spinge a fare luce sulle tante ombre dell’esistenza di Elena. Scavando in profondità si troverà dinanzi emozioni e fatti che neppure immaginava.
La bellezza di Love kaputt si ritrova non solo nella storia in sé fatta di contrasti e di bugie da smascherare, ma anche da un’accanita critica rivolta alla società, composta da individui ormai privi di solidarietà, di cuore, anima e testa.
Antonio Giugliano in Love kaputt riesce a creare sinergia tra ambiente e protagonisti, a mostrarci il doppio volto di relazioni, luoghi, emozioni e persone.
Lo scrittore ci dimostra come spesso ciò che sembra buono inizialmente è intriso di vizi, che ogni cosa può essere fuorviante e che l’istinto umano spesso porta a compiere azioni inspiegabili e spietate.
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