Createsi attorno agli anni ’20, in quella conosciuta come swing era, l’orchestra jazz si affermò ben presto come principale riproduttrice di musica da ballo, e dato che non esistevano ancora sistemi di amplificazione, avevano bisogno di numerosi strumenti per creare un volume adeguato, ecco perché in inglese sono definite big band.
Nel corso della loro evoluzione, le orchestre jazz hanno visto entrare nel loro organico un numero talmente eterogeneo di strumenti da poter escludere una classificazione troppo rigida della loro composizione.
Nella sua forma base, l’orchestra conta su dieci o più musicisti ed è suddivisa in tre sezioni:
- La sezione ritmica: composta da pianoforte, basso o contrabbasso, chitarra e batteria.
Quest’ultima è stata proprio inventata dalle orchestre, le quali necessitavano di un solo musicista che si occupasse di suonare più strumenti a percussione, quindi crearono questo insieme di tamburi che si potessero suonare tramite pedali ed aste.
La sezione ritmica ha lo scopo di creare un flusso ritmico continuo per agevolare il movimento e la danza.
- La sezione degli ottoni: composta da 5 trombe e 4 tromboni. I musicisti che suonano ottoni possono modificare il suono grazie all’aiuto di particolari sordine creando effetti particolari, ampiamente sfruttati dai compositori. Volendo citare qualcuno: Duke Ellington ed il suo famoso “effetto giungla”.
- La sezione dei sassofoni: in formazione completa dovrebbero essere 5. Due sax contralti, due sax tenori ed un sax baritono. Ogni sassofono varia timbro e altezza di note in base alla sua forma. Al contrario degli ottoni, il sassofono non ha la possibilità di modificare il suo suono, quindi, in base alle necessità dell’orchestra, a volte sono stati sostituiti con il clarinetto, il flauto e persino il violino.
Per concludere, assieme al suddetto ensemble strumentale, si affiancavano una o più voci solite, maschili e femminili, il cui compito consisteva nell’intonare melodie, capeggiare l’esecuzione orchestrale ed intrattenere il pubblico.
Le orchestre jazz spesso sono state lo specchio di chi le conduceva; con la nascita di nuovi stili e le continue sperimentazioni, nel corpo musicale sono stati introdotti strumenti come il corno francese, la chitarra elettrica, il vibrafono, i sintetizzatori, etc, che hanno permesso una continua innovazione del genere e hanno reso le orchestre jazz un organismo in continua mutazione.
Una buona occasione per ascoltare concerti di musica jazz è quella di visitare l’Elegance Cafè di Roma un locale jazz Roma elegante e moderno.
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