L’incontinenza fecale, che colpisce circa il 2% della popolazione mondiale, è una condizione patologica che impedisce al corpo di riuscire a trattenere volontariamente i gas e le feci: è in questi casi che avviene la perdita di feci. La quota citata in realtà rappresenta solo il numero di persone affette da questa problematica che si è rivolte al medico, questo significa che l’imbarazzo causato dalla patologia in realtà fa sì che molte altre persone ne soffrano in silenzio.
L’incontinenza fecale si verifica quando i muscoli sfinteri non riescono a lavorare correttamente e quindi è legata a un’insufficienza degli sfinteri anali che sono proprio i muscoli adibiti alla continenza di feci e gas. Il deficit di questa funzionalità può essere dovuto sia ad un difetto anatomico sia funzionale-neuropatico: il primo caso è quello in cui si è in presenza di una lacerazione più o meno estesa.
I sintomi possono essere proprio le perdite involontarie di gas intestinali ma anche l’incontinenza da urgenza e passiva: queste due tipologie si distinguono da quando si ha assenza di stimolo defecatorio (fuoriuscita involontaria) oppure se è caratterizzata dall’incapacità, quando si è in presenza dello stimolo, a rimandare l’atto defecatorio. La pseudo incontinenza invece è dovuta quando ci si trova davanti ad altre patologie anali (come emorroidi oppure prolasso rettale) e il soiling è un tipo di incontinenza fecale minore, con piccole fuoriuscite.