È davvero impressionante come un bambino, già nei primi mesi di vita, riesca ad immagazzinare un’enorme quantità di dati, senza ricorrere a un tutor, o a un maestro di vita. È altrettanto straordinario come lo stesso bimbo riesca a trasmettere le proprie emozioni, i propri sogni, con semplici segni o figure, più o meno incisi, più o meno colorati, tanto da fare invidia persino a qualsiasi artista di spicco.
In merito a ciò, a qualcuno potrà sorgere una domanda.
Per caso trattasi di una dote innaturale?
No, affatto! Ripeto e sottolineo! Trattasi semplicemente di una normale capacità sensitiva innata, che, purtroppo, a ogni essere umano viene occluso, con estrema preponderanza, dall’attuale Società Civile, ovvero, dai soliti benpensanti e intellettuali, a cui attribuisco il nomignolo di “pavoni intellettuali”, ricchi cioè di ampollosa presunzione anziché di sapienza, per fare posto a una visione razionale distorta, oltre che estremamente limitata. In sostanza è come se, ad ogni essere umano, venisse cementificata la propria anima, il proprio spirito, ovvero, quel fulcro con il quale lui stesso riuscirebbe, per così dire, a sollevare il mondo con un dito. Pertanto, la perdita della propria unicità spirituale, ovvero della propria anima e del proprio spirito, riduce l’essere umano a una semplice merce da disporre e muovere nel tempo e nello spazio, per l’appunto, da coloro che detengono le redini della stessa Società Civile, oltre che dal Potere Occulto.