l’ artista scelto per rappresentare i giovani emergenti italiani
Grande soddisfazione e meritato successo per il giovane cantante spezzino Kevin Croce, in arte Kroce, di rientro da pochi giorni da Dubai, dove è stato ospite del “Golden Palm”, concorso organizzato dalla WAPA (World Association of Performing Arts) all’interno dell’Expo 2020. Il contest lo ha visto rappresentare la categoria dei giovani artisti italiani emergenti della sezione canto. Kevin ha presentato il suo ultimo brano “Pagliaccio” uscito lo scorso 19 Novembre e con la sua esibizione è stato premiato con il primo posto nella sezione “pop- music”. Un traguardo inaspettato e dunque fortemente emozionante per l’artista. Un onore ricevere e portare a casa questo primo posto, che conferma la giusta direzione musicale intrapresa dal cantautore decretato dal riscontro più che positivo da parte del pubblico internazionale. Un’esperienza che ha lasciato in Kroce una serie di emozioni e input grazie al contatto con gli altri artisti presenti da tutto il mondo: culture, stili di musica, influenze e anche preparazioni artistiche tutte differenti hanno arricchito il suo personale bagaglio artistico, in una contaminazione fluida ed estemporanea.
Un evento che è stato anche un modo per farsi conoscere, relazionarsi e approfondire determinati aspetti di diverse culture, apprendere ma anche comprendere e farsi influenzare da ciò che arriva musicalmente da altre nazioni. Il brano presentato al concorso, oltre alla sua particolare musicalità, porta con sé molti significati, ponendo in primis una riflessione sul come provare a fermarci un istante, quando si ha in mente di esprimere un facile giudizio. O parlare per sentito dire di un’altra persona, perdendo cosa c’è di vero nelle storie altrui. Il testo è una sorta di “viaggio dietro la maschera”, uno sfogo di momenti di vita personali celati tra metafore ed immagini iconiche, come quella del “pagliaccio”. Le parole riassumono il disagio e la costrizione di un ruolo in cui non ci si identifica e che non è stato scelto. E’ l’immagine di colui che non si è mai sentito appartenere ad un posto in particolare, che si guarda allo specchio vedendo qualcun altro e non si riconosce per quello che è in realtà. Una persona che si è sempre dovuta appoggiare solo a se stesso e alle sue consapevolezze nella ricerca di un posto nel mondo. Ma nonostante cadute, lacrime e lividi il messaggio è quello che si può risalire, si può crescere ed imparare dagli errori e riuscire finalmente a togliersi quella “maschera” oppressiva per liberare l’essenza della nostra vera personalità.
Kroce, reduce da questa importante esperienza ricca di stimoli è già ritornato a lavoro pronto per la preparazione di nuovi brani. Lo attendiamo presto e gli auguriamo un buon “work in progress”.
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