Il velivolo Ilyushin Il-76MD dell’aviazione militare russa, è stato abbattuto il 24 gennaio scorso. A colpirlo pare sia stato un missile terra-aria di fabbricazione USA o tedesca, partito dalla oblast di Kharkov, che si trova in territorio ucraino. L’aereo in questione stava recandosi verso un luogo concordato, dove si sarebbe verificato uno scambio tra prigionieri russi e ucraini. Sopra vi erano, oltre a 6 membri dell’equipaggio e 3 ufficiali russi, anche 65 prigionieri ucraini. Perché dunque sarebbe arrivato da Kiev l’ordine di abbattere un aereo con dentro membri del proprio esercito? La intelligence ucraina afferma di non sapere chi ci fosse a bordo, ma ciò suona poco credibile, visto che la stessa ha anche confermato di sapere dove lo Ilyushin si stava recando. Un’incongruenza piuttosto assurda quindi. Riguardo il missile, c’è chi è propenso a credere che potesse trattarsi di un Patriot di fabbricazione statunitense più che di un missile tedesco. Ad ogni modo, se la tipologia di arma fosse questa, richiederebbe sul posto la presenza di militari occidentali esperti per regolarne il funzionamento, esperienza della quale i soldati ucraini non dispongono attualmente. Dobbiamo inoltre aggiungere che non è la prima volta che si verifica un caso simile: già un missile di fabbricazione USA era stato lanciato dal territorio ucraino per abbattere una prigione nel Donbass. Ciò che alimenta i dubbi su questo fatto, è la motivazione. Che i prigionieri ucraini presenti sul volo fossero artefici di crimini di guerra? Potrebbe essere un movente per l’abbattimento, onde evitare che si potesse scoperchiare un vaso di Pandora. Fonte: https://strumentipolitici.it/kiev-i-sospetti-e-le-domande-dietro-labbattimento-dellaereo-russo-che-portava-prigionieri-ucraini-verso-uno-scambio/