L’intelligenza artificiale è da decenni uno degli argomenti che più affascinano gli appassionati di tecnologia e di fantascienza. Innumerevoli le opere in cui viene trattata come argomento principale, che siano esse cinematografiche o letterarie. Famosissime sono infatti le tre leggi della robotica di Asimov, sulle quali si fonda la quasi totalità delle opere trattanti quest’argomento. Nell’ultimo decennio, con l’avanzare esponenziale della tecnologia secondo la Legge di Moore, son stati fatti degli enormi passi in avanti per l’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale nella vita di tutti i giorni. Ci basti pensare a Siri o Google now, aiutanti vocali ormai onnipresenti nei nostri smartphone.
Ma anche nel campo della robotica si sono raggiunti livelli impensabili fino a qualche anno fa. Da qualche giorno, venti impiegati robot sono stati ufficialmente assunti in una banca di Taiwan: nonostante per ora abbiano solo il compito di dare il benvenuto al cliente e di intrattenerlo durante l’attesa del suo turno, è una notizia destinata a fare storia. Ma al giorno d’oggi non ci sono neanche lontanamente le risorse necessarie per far capire le leggi della robotica ai nostri dispositivi, troppo complesse. Nonostante ci siano migliaia di piccole startup dedite allo sviluppo di questa tecnologia, il procedimento sembra lungo e tortuoso.
Ed è a questo punto che irrompe prepotentemente questa notizia che, come una folata di vento per una barca a vela, potrebbe spingere lo sviluppo dell’Intelligenza Artificiale verso nuovi orizzonti. Partnershiponai: è un nome che per ora dice molto poco, ma entro pochi anni sarà uno dei punti di riferimento in questo campo. Si tratta di un progetto realizzato in collaborazione con alcune tra le aziende tecnologiche più importanti a livello mondiale; Google, Facebook, IBM e Microsoft hanno deciso di unire le loro forze e questa partnership potrebbe cambiare completamente le carte in regola e portare, nei prossimi anni, ad un incremento prestazionale senza alcun precedente. Inoltre l’obiettivo dei big della tecnologia è anche quello di facilitare e snellire i vari iter burocratici legati all’utilizzo delle varie AI, che spesso creano problemi non da poco a piccole startup o aziende.
Questa partnership è stata creata anche in ottica di due progetti importanti per moltissime aziende: le self-drive car e la realtà virtuale. Il problema burocratico riguarda soprattutto le prime, visto che i governi stanno ponendo molti dubbi sulla loro affidabilità, soprattutto per pedoni ed altri automobilisti: basti ricordare la morte di un automobilista, alla guida di un’auto-car negli Stati uniti, come ultimo recente avvenimento. I vantaggi per la realtà virtuale riguarderebbero esclusivamente le performance dell’AI, che permetterebbero una reattività migliore nel capire i nostri bisogni e nel rielaborare risposte adeguate ad essi.
Il progetto è solo all’inizio e sarà un lungo percorso, ma l’unione di forze talmente grandi potrebbe portare a dei risultati già nei prossimi anni. E volendo, potremo inviare i primi robot nello spazio non solo ad esplorare superfici per noi ostiche e mortali, come con Curiosity o Sojourner, ma anche per iniziare processi di terraforming e di colonizzazione. Son andato troppo in là con l’immaginazione? Solo il tempo ce lo potrà dire.