Inizia la vendemmia 2018, prevista un’annata record


Se il 2017 a causa della grave siccità estiva e delle gelate improvvise di aprile era stato un anno disastroso dal punto di vista quantitativo per il vino italiano, il 2018 si annuncia invece come un’annata molto soddisfacente. Gli imprevisti del meteo sono sempre dietro l’angolo purtroppo, con improvvisi fenomeni atmosferici violenti a rovinare tutto, ma le stime di Coldiretti parlano di 46-47 ettolitri di vino come produzione per il 2018, contro i soli 40 milioni dello scorso anno.
Intanto la vendemmia 2018 è già iniziata in alcune parti d’Italia come la Sicilia e anche per vitigni più precoci in altre parti d’Italia come la Franciacorta e il Veneto. “La vendemmia del 2018 per effetto delle piogge che hanno caratterizzato la primavera e l’inizio dell’estate si allunga con un ritardo di circa una settimana rispetto allo scorso anno. In Italia le condizioni attuali – sottolinea Coldiretti – fanno ben sperare per una annata di qualità anche se l’andamento della vendemmia dipenderà molto dal resto del mese di agosto e da quello di settembre. Da nord a sud della Penisola si parte tradizionalmente con le uve pinot e chardonnay in un percorso che prosegue a settembre ed ottobre con la raccolta delle grandi uve rosse autoctone Sangiovese, Montepulciano, Nebbiolo e che si conclude addirittura a novembre con le uve di Aglianico e Nerello Mascalese”.
Una produzione che conferma l’Italia leader mondiale nel settore enologico, non solo per la quantità di vino prodotto. La grande biodiversità disponibile nel nostro Paese rappresenta la vera ricchezza per un settore che occupa una grande fetta del pil nazionale e dà lavoro a molte persone.
A godere di queste stime positive sarà soprattutto il mercato estero, in un contesto di mercato più che positivo per l’Italia. L’export dei vini italiani, soprattutto quelli doc e docg, sta registrando un incremento rispetto al 2017 già positivo.
La domanda estera di vino italiano, però, comporta anche un notevole mercato nero che sfrutta le etichette del nostro Paese per smerciare vino di bassa qualità. Il prosecco e il vino amarone si confermano, infatti, tra i vini più contraffatti nel mondo insieme a Barolo e Chianti. Ogni anno la Coldiretti smaschera numerosi kit fai da te che promettono ai consumatori di ricreare in casa i famosi vini italiani. La soluzione sembra essere nel diffondere la cultura del vino nei viaggiatori stranieri che passano dall’Italia e degustano gli originali.