Fu Carlo V in persona, nel 1539, a ordinare l’abbattimento del vecchio baluardo principesco che dominava il cuore dell’area metropolitana e di costruirne uno nuovo, sfruttando le nuove e più efficienti tecniche di edilizia militare dell’epoca, in modo da realizzare un complesso più solido e resistente. I lavori furono avviati già nel corso dello stesso 1539 e, nell’arco di un decennio, la parte esterna fu portata a termine. A guidare i lavori fu posto Gian Giacomo dell’Acaya, ingegnere napoletano esperto in fortificazioni alla moderna, modalità di edificazione che si sviluppò nel corso del XV secolo per far fronte ai fortissimi avanzamenti tecnologici registrati in quel periodo in relazione all’artiglieria e alle apparecchiatura di guerra.
La struttura è oggi uno dei principali monumenti della città ed è un polo attrattivo per tutti i visitatori che, da b&b, hotel e case vacanze nel Salento, raggiungono il cuore della città alla scoperta delle numerosissime attrattive locali.
L’opera presenta una piantina quadrangolare, rafforzata dai quattro bastioni che potenziano i vertici; da ovest verso est, i bastioni sono stati intitolati a Santa Croce, San Martino, San Giacomo e Santa Trinità.
Il castello, realizzato in pietra leccese come pressoché tutti i monumenti più rilevanti del posto, presenta due porte, di cui una rivolta verso il centro della città, chiamata Porta Reale, l’unica che permettesse l’accesso all’interno a chi giungeva dal centro di Lecce e protetta dai bastioni di San Martino e Santa Croce. Dall’altra parte, sul lato est, sorge l’altra porta; entrambe le entrate sono sormontate dallo stemma degli Asburgo.
Il castello fu posto in una posizione non casuale, a poche centinaia di metri dal cuore della città e sulla strada che conduceva verso lo strategico Porto di San Cataldo. L’opera è testimonianza principale della dominazione asburgica nel Salento, al pari di Porta Napoli, arco di trionfo e una delle tre (su quattro) porte antiche della città rimaste in piedi realizzato per rendere onore alla grandezza del sovrano.