Settembre 8, 2024

Futur-e: la vecchia centrale elettrica diventa un parco per sport estremi

Quella centrale elettrica ha generato energia per decenni, illuminando le strade e le case del tuo paese. Al suo interno ci hanno lavorato alcuni dei tuoi amici, magari anche qualche parente. Poi però, come è giusto che sia, il mercato energetico è andato avanti, abbracciando delle soluzioni più sostenibili, con un minore impatto ambientale e maggiore efficienza. Quella vecchia centrale elettrica, però, è ancora lì: i suoi alternatori sono spenti, i suoi enormi spazi sono vuoti. È dismessa. Come si può riutilizzare quella struttura in modo sostenibile ed utile per la comunità? Qual è il metodo migliore per evitare che diventi l’ennesimo ecomostro abbandonato a se stesso?
Devono aver pensato più o meno a questo i vertici dell’Enel, azienda leader nel campo dell’energia, quando hanno deciso di dare il via al progetto Futur-e, per la valorizzazione e la riconversione di 23 impianti dismessi sul territorio italiano. All’interno di una visione fondata sui principi dell’economia circolare, quei siti ormai obsoleti vengono visti non come dei ruderi da demolire, ma come delle risorse che possono ancora  dare del valore al proprio territorio. L’obiettivo del progetto Futur-e è infatti quello di trasformare le vecchie centrali in nuovi hub culturali, innovativi posti di lavoro e di condivisione: così è già successo, per esempio, con la galleria Tate Modern di Londra, sorta proprio sulle ceneri della centrale a nafta Bankside Power Station.
Il progetto Futur-e, del resto, è già entrato nel vivo. La centrale turbogas di Alessandria, per esempio, è stata al centro del primo esempio di Concorso internazionale di idee, promosso proprio per individuare una nuova destinazione d’uso. E già a questa sua prima prova il progetto Futur-e si è rivelato un successo: in tutto i partecipanti sono stati 200, provenienti da vari Paesi europei, ma anche dall’America Latina e dall’Asia, tra cittadini, imprese, studi di architettura e associazioni, ognuno con una proposta diversa e del tutto peculiare. A vincere il concorso è stato il progetto ‘Xtreme Xperience Land’, volto a trasformare la centrale in un parco dedicato agli sport estremi. Ma la giuria -. composta da rappresentanti di Enel, del Comune di Alessandria, del Politecnico di Milano e dell’Università del Piemonte Orientale – ha premiato anche altri due progetti: uno, chiamato E-City, intendeva trasformare la centrale in un sito per lo stoccaggio e la distribuzione di energia pulita, mentre l’altro, Lissandria Innovation Garden, progettava un campus polifunzionale diviso tra didattica, co-working e servizi per accelerazione d’impresa.
E quello di Alessandria è stato solo il primo capitolo della storia di Futur-e: ora è la volta delle centrali di Rossano Calabro, di Montalto di Castro e di Porto Tolle. Cosa potranno diventare questi e gli altri siti dismessi dell’Enel? L’esempio piemontese ci insegna che possiamo aspettarci davvero qualsiasi cosa.
 

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