Dicembre 20, 2024

Il 2 giugno Festa della Repubblica è stata una data molto sentita e ha messo in primo piano e in evidenza aspetti salienti del Paese, rinnovando il sentimento di unità e di legame solidale e facendo leva su ideali fondamentali e imprescindibili di comunione e aggregazione. Ecco, perché insieme all’artista Daniel Mannini abbiamo voluto dedicare un progetto di arte per il sociale e rendere omaggio celebrativo a questa ricorrenza istituzionale, che va anno dopo anno sempre più enfatizzata e avvalorata, con uno spirito di condivisione vivace e dinamico e una concreta partecipazione attiva e diretta. Il progetto si avvale anche di contributi di grande pregevolezza, ovvero il commento scritto del rinomato artista-attore Marco Bonini, che ha espresso un pensiero davvero calzante e ha trasmesso un incipit riflessivo di incisiva proiezione storica trasportata nel presente con acuta analisi e le riflessioni sociologiche del compianto Professor Francesco Alberoni, mio mentore, che fungono da corollario integrativo di imponente valenza sociale e risultano essere più che mai attuali e sempre valide”. Così la dottoressa Elena Gollini, curatrice del progetto, spiega la piattaforma strutturale e compositiva aggiungendo che come intento c’è anche il desiderio di presentarlo a livello scolastico e universitario, per sensibilizzare le nuove generazioni a interagire su tematiche di prioritaria rilevanza, partendo proprio dalla scia trainante della Festa della Repubblica e dal senso dei valori repubblicani e dei valori democratici. In merito al progetto è stato interpellato Daniel Mannini, che ha risposto ad alcune domande di intervista.

D: Raccontaci quale ispirazione ti ha guidato nella realizzazione dell’opera di illustrazione grafica designata come testimonial in copertina del progetto.
R: Il titolo dell’opera presente come copertina è “Crociera” e vuole essere una provocazione con il soggetto raffigurato: possiamo vedere diverse figure di persone, che si trovano su un’imbarcazione, non di certo in un momento di comfort ma di speranza nel raggiungere una nuova terra ferma, lasciandosi alle spalle una realtà ben diversa da quello che viviamo noi. L’ispirazione nasce dall’esigenza di marcare tematiche che purtroppo spesso vengono accantonate, ma che sono presenti ogni giorno e che tornano a galla soltanto quando c’è una notizia o tragedia a riguardo. Anzi la vera tragedia è proprio quella di dimenticare tutto questo. Lo sfondo, oltre a rappresentare il colore del mare, è un richiamo a uno spazio indefinito proprio per cercare di ricreare la sensazione che i personaggi posso avere in quel momento, un viaggio infinito. Sicuramente rappresenta un nuovo punto della mia produzione artistica, in cui attraverso l’utilizzo del digitale riesco ad esprimere maggiormente questo tipo di opere artistiche, mentre per la pittura rimane un sentimento interiore. Due modi di rappresentare il mio punto di vista che porterò avanti con il tempo.

D: Quale è il fulcro del commento espresso all’interno del progetto?
R: Il fulcro del mio intervento all’interno del progetto artistico riguardante la Festa della Repubblica è quello che nessuno è diverso nonostante la carta d’identità che possediamo e che ci identifica. Non dobbiamo dimenticare che tutti facciamo parte di questo mondo e che la sola sopravvivenza è l’armonia e salvare il salvabile. È bisognoso mettere da parte l’ambizione per poter coesistere e fare in modo che determinate situazioni storiche non si ripropongano, anche se le realtà sono diverse l’una dall’altra. Come in tutto, il rispetto è la base e se non esiste questo tipo di fondamenta allora non è possibile creare qualcosa di costruttivo. Sinceramente non mi capacito del motivo per cui questo non avvenga o rimanga difficile esportarlo in ogni ambito: la speranza è in quelle persone che hanno un minimo di riguardo per l’altro e questo permette di continuare a credere in tutto quello che rimane di buono e positivo in questo Pianeta.

D: Una tua riflessione su questa emblematica citazione della grande Oriana Fallaci “La patria non è un’opinione o una bandiera e basta. La patria è un vincolo fatto di molti vincoli che stanno nella nostra carne e nella nostra anima. Nella nostra memoria genetica. È un legame che non si può estirpare”.
R: La citazione di Oriana Fallaci è assolutamente vera. La memoria genetica è un qualcosa di molto importante che va di pari passo con quella scientifica. La patria è la culla della nostra anima e del nostro essere, così come i valori che in maniera inconscia possediamo e con cui è impossibile non scontrarsi. Il tramandare delle cose, come può essere anche la memoria, è un qualcosa di semplicemente affascinante. Una parola che mi piace molto è “legame” perché viene racchiuso anche all’interno dei miei dipinti: il creare un legame con l’osservatore, farlo sentire parte di un qualcosa come può essere la patria, inteso non in senso lato della parola, ma metaforico. Possono cambiare i contesti, ma il succo rimane il solito.

Il sito web personale di Daniel Mannini è www.danielmanniniart.it .

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