Mai come in questi ultimi mesi il turismo business è tornato prepotentemente a fare parlare di sé nel nostro Paese.
Si è registrato infatti un forte incremento verso i viaggi d’affari, quel segmento del turismo che viene intercettato da hotel, fiere, sedi congressuali, viaggi incentive e che contribuisce non poco, tra i suoi effetti a cascata, a destagionalizzare il turismo tradizionale con forti ricadute su tutto l’indotto. L’Osservatorio Business Travel Italia 2015, realizzato dalla rivista Turismo d’Affari in collaborazione con HRS e giunto alla quattordicesima edizione, afferma che nel 2014 i viaggi d’affari delle imprese italiane sono cresciuti del 3,1%.
Il progresso più sostenuto si è avuto verso le destinazioni europee (+5,2%), ma anche le destinazioni nazionali hanno ripreso a crescere dopo una lunga fase di contrazione, registrando un +2,5%. La spesa per i viaggi d’affari ha raggiunto i 19,1 miliardi di euro, salendo rispetto all’anno precedente del 2,1% accompagnata anche da un aumento dei giorni dedicati alle trasferte con un incremento nella spesa in vitto a alloggio.
L’aumento maggiore dei viaggi di affari è stato riscontrato in particolare nel terziario. Anche se l’automobile resta il mezzo di trasporto preferito dai business traveller (46,4%) le migliori performance sono state fatte registrare dal treno considerando l’evolversi a grandi passi delle tratte legate all’alta velocità.
La medesima tendenza di crescita si è riscontrata anche nel 2015 con una spesa totale attestatasi sui 19,5 miliardi di euro (+2%) con un progresso per i viaggi b2b del 25%. Il 21,9% del totale dei viaggi si è svolto in Germania e a seguire Francia (12%) e Spagna (8,8%).
Nell’anno in corso il fatturato complessivo per il business travel dovrebbe superare quota 20 mld, per un incremento ulteriore del 4,5%.
Questa crescita è stata ben evidenziata anche dall’aumento dei portali web dedicati ad intercettare questa fetta di turismo.
Uno dei primi ad aver fiutato l’affare è stato Expedia, che a maggio 2015 ha presentato il portale Expedia+ Business, una sorta di programma fedeltà gratuito per le aziende statunitensi per la gestione dei viaggi di lavoro. All’interno delle pagine web l’azienda può consultare una selezione di strutture business ed ogni volta che un dipendente prenota un soggiorno l’azienda accumula punti che poi vengono convertiti in credito per acquistare nuove camere.
La stessa cosa ha fatto Booking.com, attraverso il lancio del portale Booking.com Business in cui i viaggiatori possono scegliere autonomamente l’albergo più adatto alle proprie esigenze di lavoro e anche le agenzie di viaggio possono iscriversi per la gestione in autonomia dei viaggi aziendali.
E anche Airbnb, il sito specializzato nell’acquisto di soggiorni in appartamento, sta progressivamente rivolgendosi verso questo target di clientela.
Al mondo poi che ruota attorno alle fiere è dedicato FairAdvisor.com, il primo portale attraverso cui i fruitori delle fiere, espositori ed operatori professionali, possono fare sentire la propria voce, recensendo le manifestazioni a cui hanno preso parte e diventando essi stessi protagonisti attivi dell’esperienza vissuta in fiera, consigliando o sconsigliando ad altri di fare altrettanto. Ad essere votati sono l’ampiezza dell’offerta espositiva, la raggiungibilità del quartiere fieristico, l’affluenza dei visitatori, l’internazionalità e le novità esposte.