Cefalea a grappolo i sintomi

La cefalea a grappolo è una patologia caratterizzata da un dolore molto intenso che colpisce asimmetricamente e in modo unilaterale la testa.
Le fasi dolorose di questa cefalea primaria si susseguono ciclicamente e periodicamente a fasi di remissioni.
La frequenza ravvicinata degli attacchi rende ragione del nome di tale patologia “a grappoli”, ogni singolo episodio ha una durata che può variare da 15 minuti a tre ore anche se nella grande maggioranza dei casi non supera la singola ora.
Gli attacchi, molto dolorosi, possono manifestarsi anche più volte al giorno rendendo chi ne fosse colpito incapace di svolgere qualunque attività in modo proficuo e se di notte rendendo impossibile il continuare a dormire.
Una caratteristica particolare di questa forma di cefalea e che colpisce prevalentemente il sesso maschile.

Possiamo classificare la cefalea a grappolo in due forme:

Episodica in cui si hanno intervalli liberi da malattia superiori a due settimane.
Cronica in cui non si hanno intervalli liberi ed il paziente presenta attacchi ogni giorno per più di un anno.
Le cause non sono ancora state definite con certezza, sono state però avanzate alcune ipotesi.
Alcuni studi hanno evidenziato che in pazienti sotto crisi algica da cefalea a grappolo si ha una iperattivazione dell’ipotalamo, per andare poi a coinvolgere le strutture adiacenti fino al nervo trigemino.
È interessante sottolineare come l’ipotalamo svolga anche fisiologicamente la funzione di orologio biologico, questo fatto renderebbe ragione della regolare cadenza con cui si manifestano gli attacchi di cefalea a grappolo, tra i vari nomi con cui si trova in letteratura scientifica questa patologia è presente infatti “cefalea ad orologeria” proprio ad indicare la regolare ciclicità con cui si manifesta. Recentemente ricercatori di Firenze hanno evidenziato l’attivazione anche di strutture diverse dall’ipotalamo nelle forme di cefalea a grappolo più refrattarie ai trattamenti.
Alcuni fattori agiscono come scatenanti e sono il consumo di bevande alcoliche, lo stress, Gli attacchi, quindi il grappolo, sono più probabili i in primavera ed autunno.

SINTOMI

I sintomi della cefalea a grappolo sono innanzitutto il dolore, unilaterale e molto intenso descritto come trafittivo e lancinante, pazienti donne asseriscono sia più doloroso del parto, una comune descrizione data dai pazienti affetti da cefalea a grappolo descrive il dolore come “pugnalate roventi nell’occhio”.
Anche storicamente questa cefalea era identificata come “cefalea da suicido”proprio a causa della sua entità.
Durante gli attacchi il soggetto può provare senso di angoscia e oppressione che spesso sfociano in iperattività, incapacità a trovare una situazione di quiete.
Il dolore tende a localizzarsi attorno all’occhio e zigomo ma può irradiare in tutti i territori di competenza del nervo trigemino come arcata dentaria e mandibola, la durata degli attacchi non supera mai le tre ore, anche se tipicamente durano meno di un’ora, il dolore si mantiene costante per tutta la durata della crisi fino a scomparire rapidamente al termine di quest’ultima lasciando il soggetto in uno stato di torpore e anedonia.
Alle zone colpite da dolore spesso si associa una forte sensazione di bruciore intenso e sudorazione.
Altri sintomi che si associano alla cefalea a grappolo sono congestione e lacrimazione congiuntivale molto intensi, rinorrea e congestione nasale, arrossamento del volto con fotofobia, miosi ovvero restrizione del diametro della pupilla, blefaroptosi che si manifesta con abbassamento della palpebra dell’occhio interessato, fonofobia.
A differenza di altre forme di cefalee nausea e vomito non si presentano praticamente mai.
Da non sottovalutare il fatto che spesso gli attacchi si manifestano durante la notte provocando il risveglio con la conseguente impossibilità a riaddormentarsi, condizione questa che nel giro di poco tempo porta ad un rapido deperimento delle condizioni generali del soggetto.