Gli interventi di chirurgia estetica sono molteplici, le possibilità offerte dalla moderna medicina sono tali da poter consentire d’intervenire in diversi segmenti cutanei e corporei anni fa ritenuti intoccabili e per tale motivi odiernamente al centro di una consistente rivalutazione da parte di qualsiasi chirurgo plastico come nel caso della blefaroplastica.
Ritenuto uno degli interventi moderni di maggior richiesta, soprattutto sulla base dei numeri stilati nell’ultimo anno sia per uomini che donne, il seguente approccio consente di poter apportare sostanziali ritocchi al contorno cutaneo ottico andando a garantire uno sguardo più giovane nel suo complesso, meno stanco e quindi anche meno soggetto a quell’esteriorità tipica dello scorrere del tempo oltre che del tutto fisiologica: fattori sui quali la medicina estetica interviene da tempo provando a rallentare il naturale deterioramento dei tessuti, da intendere esclusivamente come perdita d’elasticità capace di fornire quel tono giovanile al volto.
In cosa consiste però la blefaroplastica e dove interviene il chirurgo plastico in tal caso? I soggetti eleggibili per tale operazione sono moltissimi, in linea di massima chiunque non soffra di tumori e complesse patologie ottiche ed evidenzi uno dei seguenti fattori (proposti nell’elenco a seguire) rappresenta un potenziale candidato: pelle calante (intesa come sia flaccida che sovrabbondante nelle aree sia superiori che inferiori), presenza tangibile di borse sottocutanee con una forte ritenzione idrica, perdita di tono anche muscolare rispetto lo sguardo generico, aspetto gonfio dell’intera area ottica a prescindere dall’orario dal giorno o da status di stanchezza o mancanza di riposo.
I punti d’intervento da parte di un qualsiasi chirurgo plastico in caso di scelta d’operazione con l’intervento di blefaroplastica sono minimi seppur mai semplici o scontati: l’operazione è infatti suddivisa in ben due fasi d’intervento, non del tutto necessarie entrambe in modo sia assoluto che simultaneo nel medesimo appuntamento, definite come blefaroplastica superiore e blefaroplastica inferiore nelle quali vengono effettuate delle piccole incisioni nelle relative zone d’interesse rispetto il contorno oculare al fine di poter rimuovere lo strato tissutale in eccesso contrastando l’effetto “flaccido” generatosi nel tempo.
Essendo tali risultati dei semplici frutti esterni ed indiretti di un ingrossamento anche dal relativo tessuto adiposo sottostante, il chirurgo plastico deve anche procedere in tali fasi alla riduzione di massa sottostante senza la quale nel corso di un breve periodo di tempo il soggetto tornerebbe ad uno stadio quasi paritario a quello iniziale pre-intervento: il tutto viene svolto agendo anche sui muscoli circostanti, in tal caso l’intervento è però minimo cercando di non alterare la struttura muscolare bensì quella adiposa e tissutale ritenute le principali responsabili per il mutamento dello sguardo.
Il tutto viene eseguito in anestesia locale, la qualità dei moderni dispositivi medico-chirurgici consente di minimizzare sia la presenza di cicatrici o segni d’intervento che soprattutto di semplificare la vita e le tecniche al chirurgo plastico responsabile dell’operazione riducendo al massimo il rischio d’errore a prescindere anche dall’esperienza accumulata specificamente con questa tipologia d’interventi: tali fattori, insieme ai risultati pressappoco immediati, contribuiscono a rendere tale intervento particolarmente preferito sia dal chirurgo che dal paziente.