Dicembre 21, 2024

Fecondazione assistita Roma a Nuova Villa Claudia Centro procreazione medicalmente assistita.
Fecondazione assistita Roma – Centro PMA Primo incontro:
Prenotazione, accettazione ed obiettivi della prima visita
La prenotazione della prima visita può avvenire telefonicamente o di persona presso il servizio di Segreteria del Centro di PMA e può essere effettuata dal paziente, dal medico di famiglia oppure dal medico
specialista.
Il primo incontro è finalizzato alla raccolta dei dati anamnestici, alla valutazione degli esami pregressi, dei referti di eventuali precedenti tentativi e vengono inoltre prescritti, nel caso sia indicato, esami ematochimici
e strumentali per completare l’iter diagnostico.
È un momento importante per stabilire un legame tra la coppia e i medici dell’equipe del Centro di PMA di Nuova Villa Claudia che ne seguiranno passo dopo passo l’intero iter. Successivamente, alla luce di questi dati e confermata o indicata la necessità di accedere ad un percorso di PMA, vengono discussi con la coppia i passaggi necessari per accedere al programma, le implicazioni etiche e gli obblighi di Legge.
Sin dal primo incontro è possibile avvalersi di consulenze da parte di altri specialisti presenti nella Casa di Cura che affiancano l’equipe del Centro di PMA e se necessario anche un supporto psicologico.
Fecondazione assistita Roma – Centro PMA Secondo incontro:
Visione esami ed iter terapeutico
Nel successivo incontro vengono raccolti e controllati dallo specialista del Centro di PMA gli accertamenti richiesti, viene discussa l’eventuale necessità di accedere ad una procedura di PMA e viene formulato e spiegato l’iter terapeutico più opportuno, che può essere rappresentato da:
– rapporti mirati con modesta stimolazione ormonale
– inseminazione intrauterina (tecnica di I livello)
– fecondazione in vitro (tecnica di II o III livello)
Vengono inoltre spiegati gli eventuali rischi della tecnica, si risponde alle domande della coppia e viene consegnato il consenso informato firmato dal medico che ha svolto il colloquio. In alcune condizioni vengono richiesti accertamenti aggiuntivi, che permettono una migliore
conoscenza delle condizioni anatomiche del canale cervicale e della cavità uterina, consentendo di ottimizzare il trasferimento degli embrioni.
Alcuni accertamenti si rendono necessari per la presenza di difetti congeniti o acquisiti della cavità uterina o per difficoltà riscontrate in transfer precedenti.
Possono dunque essere richiesti:
– isteroscopia diagnostica od operativa
– biopsia dell’endometrio
– transfer di prova
L’analisi genetica preimpianto migliora le percentuali di successo La diagnosi preimpianto PGD, o screening genetico preimpianto (PGS) consentono di sapere se l’embrione che dobbiamo trasferire in utero ha un assetto cromosomico normale o alterato.
Con un embrione geneticamente normale, la percentuale d’impianto tenderà ad aumentare in modo consistente, nel secondo l’evoluzione degli embrioni trasferiti in utero, nella maggior parte dei casi, si interromperà .
E’ molto importante che le procedure di fecondazione assistita producano  un numero di embrioni tale da far sperare che la selezione naturale ne lasci alcuni di buona qualità che possano impiantarsi e crescere. Il numero di follicoli ottenuto durante la terapia deve essere adeguato a questa necessità. Ed è per questo che stimolazioni con dosaggi di FSH debbano essere, di norma, non inferiori alle 225  o  300 Unità al giorno.
Fecondazione assistita Roma  www.nuovavillaclaudia.it

Related Post